La macchina della guerra, e una proposta per fermarla o meglio trasformarla

di Alberto Cavallo Eliminare i conflitti è uno scopo nobile e necessario, nessuno lo può negare. Liberare l'umanità dallo spettro della guerra deve essere un impegno di tutti, senza il quale il progresso tecnico ci porterà soltanto a maggiori sofferenze e distruzioni. Il mondo sta affrontando altre emergenze, prima fra tutte il deterioramento dell'ambiente e l'esaurimento delle risorse che ci servono per vivere. Non concordo con chi parla di "salvare il pianeta", perché il pianeta non corre nessun rischio (per ora non ci sono corpi celesti in arrivo tanto grandi da poterlo distruggere), siamo NOI che lo corriamo! Per questo è corretto usare la parola mondo, che indica il nostro ambiente di vita in tutti i suoi aspetti, naturali e sociali, e non pianeta, che indica un oggetto fisico. I problemi ambientali potranno diventare presto causa di conflitti, e con tutte quelle armi che continuiamo a produrre il risultato sarà drammatico, ne vediamo già l'inizio. L'ambiente in cui viviamo è sempre più deteriorato, con grave danno per noi e per gli altri abitanti del pianeta, a cui peraltro stiamo sottraendo tutto lo spazio vitale. Ma non possiamo realisticamente cancellare un sistema industriale delle dimensioni di quello delle armi. La risposta può essere soltanto quella di trovare un'alternativa adatta, che consenta di riconvertire un settore industriale in un altro conservando il possibile ma ponendo fine all'assurda produzione di armi rivolte contro nessuno, ma che prima o poi si usano contro qualcuno. Se valutiamo le aziende del settore, vediamo che hanno in comune la tecnologia avanzata, soprattutto in campo aerospaziale. L'alternativa alle armi che possiamo proporre seriamente ora e per subito è una: l'espansione civile nello spazio esterno! Non sto parlando di esplorazione o di scienza pura, sto parlando di espansione economica ed anche abitativa nello spazio esterno, quella che oggi è perseguita non dalle agenzie ma dai soggetti privati.

di Alberto Cavallo

Pagina pubblicata il 1° gennaio 2016, sul sito di Eurinome (http://www.eurinome.it/macchina_guerra.html#alternativa)

Abstract

Il mondo sembra avviato ad una nuova fase di conflitti aperti. Anche Sua Santità papa Francesco ha affermato che è in corso una terza guerra mondiale a pezzi, ad esempio lo si cita qui. Alcuni prevedono una vera e propria terza guerra mondiale con tanto di scambi di bombardamenti atomici. Alcuni forse la desiderano. Chi vuole la guerra, che di per sé dovrebbe essere indesiderabile per ogni persona con un minimo di buon senso, e che cosa possiamo fare perché invece il concetto stesso di guerra diventi improponibile?

Eliminare i conflitti è uno scopo nobile e necessario, nessuno lo può negare. Liberare l’umanità dallo spettro della guerra deve essere un impegno di tutti, senza il quale il progresso tecnico ci porterà soltanto a maggiori sofferenze e distruzioni.
Il mondo sta affrontando altre emergenze, prima fra tutte il deterioramento dell’ambiente e l’esaurimento delle risorse che ci servono per vivere. Non concordo con chi parla di “salvare il pianeta”, perché il pianeta non corre nessun rischio (per ora non ci sono corpi celesti in arrivo tanto grandi da poterlo distruggere), siamo NOI che lo corriamo! Per questo è corretto usare la parola mondo, che indica il nostro ambiente di vita in tutti i suoi aspetti, naturali e sociali, e non pianeta, che indica un oggetto fisico. I problemi ambientali potranno diventare presto causa di conflitti, e con tutte quelle armi che continuiamo a produrre il risultato sarà drammatico, ne vediamo già l’inizio. L’ambiente in cui viviamo è sempre più deteriorato, con grave danno per noi e per gli altri abitanti del pianeta, a cui peraltro stiamo sottraendo tutto lo spazio vitale.
Ma non possiamo realisticamente cancellare un sistema industriale delle dimensioni di quello delle armi. La risposta può essere soltanto quella di trovare un’alternativa adatta, che consenta di riconvertire un settore industriale in un altro conservando il possibile ma ponendo fine all’assurda produzione di armi rivolte contro nessuno, ma che prima o poi si usano contro qualcuno. Se valutiamo le aziende del settore, vediamo che hanno in comune la tecnologia avanzata, soprattutto in campo aerospaziale. L’alternativa alle armi che possiamo proporre seriamente ora e per subito è una: l’espansione civile nello spazio esterno! Non sto parlando di esplorazione o di scienza pura, sto parlando di espansione economica ed anche abitativa nello spazio esterno, quella che oggi è perseguita non dalle agenzie ma dai soggetti privati.

Leggi l’intero articolo qui: http://www.eurinome.it/macchina_guerra.html

Indice

  • Nota introduttiva: complotti e no (http://www.eurinome.it/macchina_guerra.html#complotti)
  • Il complesso industriale militare (http://www.eurinome.it/macchina_guerra.html#complesso)
  • L’industria militare oggi (http://www.eurinome.it/macchina_guerra.html#industria)
  • Quale alternativa?

Posted by ADRIANO AUTINO